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Perdere un animale è un vero lutto? La storia d’amore di Carla e Pamar

  • Immagine del redattore: Marta Lualdi
    Marta Lualdi
  • 1 giorno fa
  • Tempo di lettura: 4 min

Carla è una donna meravigliosa: ha una lunga esperienza come professionista nella relazione d’aiuto ed è stata per me un importante punto di riferimento negli ultimi anni.

Vive insieme a suo marito, il loro simpaticissimo cane Red e Calimero, il gatto nero.

Nella loro casa - e nella loro famiglia - si respira amore e cura in ogni dettaglio: dai fiori in giardino alla tisana fredda pronta per gli ospiti nei pomeriggi estivi.


La sua vita sembra la trama di un film: un’avventura continua, ricca di momenti intensi, anche molto dolorosi, nei quali non si è mai persa d’animo. Grazie ad essi è diventata più forte, consapevole di voler vivere in modo autentico e allineato ai suoi valori.


Di recente ho avuto l’onore di accompagnarla attraverso un’esperienza difficile…

Con gratitudine lascio spazio al racconto di questo passaggio delicato, attraverso le sue parole.


"Il mio lutto è stata la perdita del mio cavallo, Pamar.

So che qualcuno potrebbe pensare: “In fondo era solo un cavallo”. Assolutamente no.

Pamar per me è stato un maestro, una guida che mi ha permesso di entrare in contatto con la mia parte più profonda ancora sconosciuta. Grazie a lui ho intrapreso un percorso di trasformazione che ha rivoluzionato completamente la mia esistenza.

È stato un vero compagno di vita di cui mi sono presa cura giorno dopo giorno e nel farlo ho acquisito consapevolezze preziose su me stessa e sui cavalli, imparando come relazionarmi con loro.


Abbiamo trascorso insieme quindici anni meravigliosi e allo stesso tempo impegnativi.

Quando scegli di avere un animale accanto a te lo fai assumendoti una grande responsabilità: le sue esigenze, spesso, vengono prima delle tue!

Pamar è sempre stato il mio centro. Entrare in empatia con lui, comprenderne i bisogni e le difficoltà, è stata un'esperienza difficilmente descrivibile a parole.

Per anni ha sofferto di problematiche respiratorie: l’ho accudito con amore e dedizione, facendo il possibile per garantirgli una vita serena. Negli ultimi anni, sapendo quanto fosse fragile la sua salute, ho iniziato inconsciamente a prepararmi alla separazione.


Viveva nella scuderia di un caro amico, seguito e amato: volevo che la sua vecchiaia fosse serena e felice e così è stato: passava le giornate in un grande paddock con altri cavalli in libertà.

Non c’è stato giorno in cui io non sia andata da lui e nell’ultimo anno è iniziato un declino evidente.

È difficile accettare che il nostro corpo invecchi e cambi, ed è stato altrettanto difficile accettare il cambiamento di Pamar. Anche in questo, però, mi ha insegnato molto: vivere giorno per giorno, godendomi ogni istante insieme.


Qual è stata la parte più difficile di questo lutto?


Desideravo ardentemente che lasciasse questa vita in modo naturale, ma non è accaduto. La parte più dura è stata proprio fare una scelta e doverla fare io per lui. Vi assicuro che è stata la più difficile e dolorosa della mia vita. 

Mi sono chiesta infinite volte con quale diritto stessi decidendo della vita e della morte di un altro essere vivente, ma la sua condizione era diventata troppo devastante per lui che non ho più avuto dubbi: era giunto il momento di lasciarlo andare.


In che modo lavorare insieme ti ha aiutata?


Lavorare con Marta è stata un’esperienza profonda e trasformativa.

La sessione che abbiamo fatto insieme, il giorno stesso in cui avrei accompagnato Pamar, è stata decisiva: è riemerso un trauma antico, legato alla morte improvvisa di mio padre, quando avevo solo 20 anni. Quella mattina non lo salutai e nel pomeriggio ricevetti la notizia dell’incidente.

Per anni non mi sono perdonata quel mancato saluto.

La sessione ha riaperto quella ferita, ma in modo nuovo, guarendola in profondità.

Ho capito che Pamar era lì anche per questo: voleva che io lo accompagnassi, così da poter rivivere quel momento di separazione fisica, ma questa volta in modo consapevole e amorevole.


Marta è stata accogliente e mi ha guidata durante la sessione con grande rispetto ed empatia

Ho sentito che la mia parte emotiva si stava placando, lasciando emergere una parte più saggia, che sapeva che quella era la scelta giusta per lui.

Mi sono resa conto che durante i Bilanciamenti (i processi trasformativi di PSYCH-K®) ero guidata da una forza divina, che mi ha permesso di agire con una consapevolezza mai provata nella mia vita.

Quella parte di me mi stava aiutando ad accompagnare Pamar con un’amore che mai avrei mai pensato di provare. Ho potuto renderlo libero dalla sofferenza, sapendo che avrebbe trovato una nuova dimensione in cui continuare la sua “nuova vita”.


Come sei cambiata attraverso questa esperienza?


Questa esperienza mi ha insegnato quanto sia importante il nostro atteggiamento nei confronti della separazione fisica, anche quando si tratta del lutto per un animale. Accettarla mi ha permesso di affrontare con più pace i giorni successivi, quando Pamar non era più accanto a me fisicamente.

Aver trovato un senso in tutto questo mi ha resa più forte: ora so che posso affrontare ciò che la vita mi presenta con una visione nuova di me stessa.


Cosa diresti a qualcuno che sta vivendo il lutto di un animale o di una persona amata?


Prepararsi ad affrontare un lutto e farsi aiutare è un passaggio fondamentale.

Serve a noi, ma anche a chi ci lascia.

Quando lasciamo andare la materia, possiamo finalmente entrare in contatto con la nostra parte Divina e in quella connessione profonda tra Anime si sprigiona un’intensità di emozioni che non ha eguali.

Nei momenti in cui il dolore esplode nel cuore, riconnetterci con la nostra Anima ci permette di attraversarlo, ciascuno con i propri tempi, ma con più serenità.


Grazie Marta, perché senza il tuo aiuto non sarei riuscita ad affrontare tutto questo con infinito amore.



Marta Lualdi, Facilitatrice di PSYCH-K® per elaborare il lutto di un animale
Carla con Red e Pamar

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