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Come si parla di morte ai bambini?

  • Immagine del redattore: Marta Lualdi
    Marta Lualdi
  • 2 giorni fa
  • Tempo di lettura: 3 min

La morte è una parte naturale della vita eppure continua a essere un argomento scomodo, da evitare o da nascondere, soprattutto ai più piccoli.

Molti adulti in buona fede cercano di proteggere i bambini zittendoli o cambiando discorso.

Il silenzio rischia invece di trasformare la morte in un tabù, alimentando paura e confusione.


I bambini non giudicano la morte, ma hanno bisogno di capirla.


Fino a una certa età non hanno chiaro il concetto di morte, pertanto, non la vedono come la vediamo noi e si affidano totalmente agli adulti per dare un senso a ciò che accade.

Non parlarne, allora, non significa proteggerli bensì lasciarli soli con domande e sensazioni per le quali non trovano le parole.


Ho avuto un leggero “vantaggio”, se così si può chiamare: Kate era abituata alle spedizioni del suo papà che lo portavano lontano anche per lunghi periodi.

Ho scelto comunque di non aspettare e dopo pochi giorni dalla sua morte mi sono fatta coraggio.

Ho evitato metafore come “si è addormentato”, “è partito per un lungo viaggio” e ho scelto di dirle la verità, nel modo più semplice possibile sia per me, sia per lei.


Aveva due anni per cui non è stato tutto chiaro fin da subito.

Mi faceva domande come “Quando ha finito in cielo torna?” (il nostro rituale era salutarlo ogni sera guardando la luna, per cui aveva associato il cielo al posto in cui si trovava ora).

E quando una compagna di scuola materna le disse che il suo papà sarebbe tornato dalla trasferta di lavoro per le vacanze di Natale mi chiese se arrivasse anche il suo.

No, non ho edulcorato la pillola: non volevo lasciare spazio al dubbio, né a speranze irrealizzabili.


In famiglia abbiamo scelto di mantenere la porta del dialogo sempre aperta, rispondendo alle sue domande, senza mai zittirla o sviare il discorso, per aiutarla a comprendere.

Ho scelto anche di legittimare le emozioni, mie e sue, mostrando che piangere, essere tristi o arrabbiati è normale, mentre reprimere i sentimenti non è la soluzione al dolore.


Come comunicare la morte ai bambini più piccoli?


Non esistono formule perfette, ma alcuni atteggiamenti possono fare la differenza:

  • usare parole semplici adatte alla loro età

  • lasciare spazio alle domande: rispondendo senza giudicare o zittire

  • accogliere le emozioni

  • condividere ricordi e racconti, per mantenere viva la presenza di chi non c’è più

  • utilizzare la creatività, canale meraviglioso per la comunicazione e la comprensione, sia per noi sia per loro, fare disegni, inventare storie, … 

  • esistono libri che spiegano la morte ai bambini attraverso i racconti, io personalmente non li ho mai usati, ma potrebbero essere un buon espediente

  • farli incontrare con altri bambini che hanno vissuto la stessa esperienza e lasciarli liberi di confrontarsi se lo vogliono

  • creare dei rituali da utilizzare nella vostra quotidianità (qui c'è un articolo sull'argomento)


I bambini sono curiosi, profondi e più intelligenti di quanto spesso crediamo!


Evitare l’argomento non li protegge: li priva della possibilità di dare un senso alla realtà. Parlare della morte permette loro di integrarla come parte della vita, senza paure ingigantite dal silenzio.

Non possiamo togliere il dolore, ma possiamo renderlo condivisibile. Possiamo insegnare che anche nei momenti di perdita non siamo soli e che l’amore resta sempre con noi.


Se hai dubbi o domande su come affrontare il dialogo con i tuoi figli scrivimi e qui sotto puoi scaricare il workbook gratuito "Orientarsi nel lutto"


SOUL - Il cartone animato della Disney che parla di vita, morte e Anima.
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